Piacere, sono la Beltina

Da dove nasco e perchè.
Qui sotto la mia ideatrice Asefrid vi racconterà come è giunta ad inventarmi.

(Ah sì, sono una semplice porta-smartphone, se non l'avete capito...)

Prima di farvi leggere la storia della mia nascita, mi svelo subito.

Ecco un video di presentazione

Un giorno come tanti...
...mentre mi trovavo in città ed era una giornata invernale, il telefono squillò. Traffico, brusio delle persone che accanto a me parlavano, mille altri rumori e suoni urbani... ho sentito il telefono troppo tardi, soprattutto per averlo cercato a lungo! Non so voi ma quando apro la borsetta e cerco il telefono, trovo tutto tranne il telefono, perchè finisce in un angolo o ci ho messo altre cose sopra, forse ce la farei se avessi una borsetta mini (non è il mio caso) o una borsa con una tasca dedicata al telefono.

Un giorno come tanti....
... mentre mi trovavo a passeggiare in primavera in ciclabile, ancora troppo freddo per togliere il giubbotto, ma troppo caldo per tenerlo sempre addosso, ero lì con le mani impegnate tra borsa e giubbotto e una notifica molto attesa arrivò. Cerca il telefono: in borsa? nella tasca del giubbotto?

Un giorno come tanti...
.. mentre mi trovavo al mare e volevo un gelato. Mi avvio. Costume, pareo e .. borsa? Noo, che porto la borsa per fare pochi metri? Allora tutto in mano: portafoglio, telefono, magari pure il mazzo di chiavi che non si sa mai che mi rubino lo scooter e cos'altro.

Un giorno come non tanti...
... mentre mi trovavo in montagna, zaino alle spalle, maglione in vita, bastoncini per alleviare la camminata in sentieri in salita, spunta un paesaggio mozzafiato. E devo fargli una foto. Ma il telefono è dentro lo zaino, tra l'altro legato in vita (come i veri escursionisti). Metti a terra i bastoncini, sgancia lo zaino, riponilo a terra, cerca in quale tasca hai messo il telefono, fai la foto, rimetti il telefono nello zaino, chiudi bene le tasche che non sia mai che ti cada il telefono in un dirupo, rimetti lo zaino in tasca, legalo di nuovo in vita, riprendi i bastoncini, rimettiti in cammino, dopo 5 metri il telefono ti serve di nuovo per scattare un'altra foto.

Un giorno come tanti...
... mentre sono a casa di amici, ma mica posso stare con la borsa a tracolla o con il telefono in mano o maleducatamente sul tavolo mentre mangiamo. Ah sì, ho un vestito senza tasche....

Un giorno come tantissimi...
... mentre vado a bere caffè con i colleghi. Il badge al collo, la chiavetta in mano e il telefono... anche oggi ho degli abiti senza tasche... vabbè, tengo in mano pure quello. Inserisci la chiavetta caffè, appoggia il telefono da qualche parte, prendi il caffè, lascia il posto agli altri, recupera il telefono, la chiavetta e il caffè, non posso, il bicchierino scotta, porta al tavolo il caffè e dopo recupera il telefono.

Un giorno come pochi...
... mentre passeggio in città, d'estate, niente giubbotti ovviamente, il telefono mi serve sottomano perchè aspetto le amiche ritardatarie, e vabbè lo metto nella tasca dei pantaloni. Il telefono è più grande della tasca, ormai sono più come tablet che come telefoni. Cammino e ad ogni passo mi sembra che cada. Se si rompe, ussignor! E chi lo usa (non è il mio caso) solo per telefonare? Al pensiero del telefono rotto mi passano davanti tutti i motivi per cui lo uso (come quando ti passa tutta la vita davanti) e cosa succederebbe se tali usi si interrompessero: le bollette che arrivano via mail, il doppio controllo per accedere al conto in banca e al welfare e a tutti i servizi online a cui sono iscritta, l'account per acquisti online, whatsapp, Telegram e Signal (e aspetto quelle famose amiche che non ho capito bene quando e se arrivano e ciascuna usa un social diverso) entro mezzanotte devo fare la lezione di inglese sennò perdo lo slancio, c'è l'app per vedere quando passa il bus, tutte le foto dell'ultimo mese che devo ancora scaricare sul pc, il badgebox per inserire le presenze di lavoro, l'OTP per la firma, l'app per le card dei supermercati, gli account di tutti i social e di tutte le mail che dovrei riconfigurare, l'hotspot per il computer a casa.. se si rompe sarei out per l'assistenza sanitaria di mia nonna, per chi cerca la mia associazione di volontariato, non mi troverebbe nemmeno mia madre e so che chiamerebbe i carabinieri... no no, meglio che non mi cada, che non lo perdo e che non me lo rubino!

Potrei raccontarvene di tante così!
Non sono situazioni capitate anche a voi? Non ditemi di no, perchè non vi credo. E il telefono mica lo uso per giocare o per scrollare i video di YouTube o i post di Facebook (non ho vent'anni... manco questo è il mio caso). Faccio cose utili, probabilmente come tanti di voi, forse più di voi, forse meno di voi...

Permettetemi la predica...
Il telefono, anzi ormai giustamente chiamato smartphone, è uno strumento meraviglioso ma solo se resta appunto uno strumento e si è consapevoli che non è colpa sua di quello che può fare ma di come lo usiamo noi. Se ci aiuta a crescere, a mantenere i contatti, a raggiungere gli obiettivi, è un ottimo alleato. Ma se i ruoli si invertono e comanda lui allora fermate tutto e fateci un pensierino molto profondo. Questa macchinetta fantastica è solo un mezzo e non è fine a se stesso. Dopo aver chattato, vedeteli dal vivo gli amici (a meno che non chattate con il vostro ex insegnante di inglese che è tornato in Australia) magari pure chiamateli, eh sì, esistono ancora le telefonate (ma pensa un po').  Imparate a metterlo in parte in certe occasioni. Tenetelo lontano quando dormite, quando mangiate, quando siete a casa, che se suona, lo sentite e lo raggiungete di sicuro, a meno che non avete una casa di 300 mq su più piani (mannaggia neppure questo è il mio caso). 
A parte lo smartphone, non dimenticate il "contatto umano": la spesa fatta in supermercato e non solo online, la cassa con una persona che passa i prodotti e non quella automatica, la fila in posta ogni tanto e non solo il click sull'App e così via.

Quindi, sto telefono (quando sono in giro e me lo devo tenere vicino) dove lo sistemo?
Ora che abbiamo ridimensionato questo amico/nemico, e abbiamo ripreso il controllo della nostra vita (circa, speriamo..)... dove lo mettiamo? Mi sono posta questa domanda in tutte le situazioni sopra descritte e molte altre. Così un giorno mi sono comprata un marsupio. Si utile per le passeggiate ma.. in ufficio? In città?... Mah, mi serviva qualcosa di meno invasivo e visto che sono un problem solving di natura, mi sono inventata la Beltina.

Asefrid